Una checklist per evitare che gli incentivi ci facciano più male che bene

Recentemente BMJ, JAMA e altre riviste internazionali di settore (come, ad esempio, quelle di Biomed Central, BMC) hanno pubblicato diversi articoli sul pay for performance (P4P) e l’uso degli incentivi economici per  migliorare la performance.
Le varie rassegne della letteratura apparse su questi temi (si veda, per esempio, Van Herck et al 2010) non fornivano risposte univoche alla domanda ‘quali sono gli effetti dei programmi di P4P?’: gli articoli presenti in letteratura riportano risultati discordanti. In alcuni casi l’applicazione di programmi P4P ha avuto successo, in altri ha fallito o non ha cambiato nulla, e in pochi articoli erano segnalati gli effetti indesiderati (unintended effect) derivanti dall’introduzione di incentivi monetari.
Forse è per questo che nei mesi estivi del 2012 sia il JAMA sia il BMJ hanno riportato, tramite editoriali ed articoli, le critiche del mondo professionale. Fra queste, è interessante l’analisi del gruppo di ricercatori e professori australiani (Glasziou, Buchan, Del Mar, Harris, Knight, Scott, Scott e Stockwell) apparsa sul BMJ del 13 agosto 2012.
L’articolo [PDF: 178 Kb]

da CARE 5 2012

Fonte: Glasziou PP, Buchan H, Del Mar C et al. BMJ 2012 Aug 13; 345: e5047. doi: 10.1136/bmj.e5047

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