L’accesso ai nuovi farmaci dovrebbe essere garantito in modo omogeneo su tutto il territorio italiano nel rispetto dei principi di universalità e uniformità che ispirano il Servizio Sanitario Nazionale. Tuttavia, la spinta verso il federalismo e la conseguente crescita di autonomia regionale nella gestione della salute può comportare una pericolosa differenziazione territoriale nell’accesso alle cure. Attraverso le evidenze di due studi (lo studio I-Com e l’AIOM Working Group ‘Interaction with Regional Sections’), abbiamo approfondito lo stato dell’arte sul tema.
Accesso ai nuovi farmaci nelle Regioni italiane
L’articolo di Davide Integlia [PDF: 85 Kb]
Approvazione dei farmaci oncologici in Italia: un caso in cui il ‘federalismo’ non paga
L’articolo di Flavia Longo [PDF: 227 Kb]
da CARE 2, 2011
Davide Integlia, Direttore Area Innovazione dell’Istituto per la Competitività, I-Com
Flavia Longo, Oncologia Medica A Policlinico Umberto I, Roma
Certamente dalla modifica del titolo V della costituzione in poi il Servizio Sanitario Nazionale si è evoluto in 21 sistemi sanitari regionali, da ciò una serie di diseguaglianze.
Il mio punto di vista è riportato in un articolo pubblicato sempre su CARE n.1 Gennaio-Febbraio 2009.